2/5 Flavia 8 months ago on Google
Mi
rincresce
non
poter
lasciare
un
commento
positivo
ma
è
giusto
che
con
la
mia
esperienza
possa
contribuire
a
fornire
un
quadro
più
obiettivo
possibile.
Il
motivo
per
cui
do
due
stelle
e
non
una
è
perché
ammetto
che
si
tratta
di
una
struttura
dove
lavorano
dei
professionisti
che
fanno
del
loro
meglio,
ma
mi
addolora
testimoniare
che
la
mia
esperienza
è
stata
negativa
su
tutti
i
fronti,
dalla
diagnosi
alla
comunicazione
medico-paziente.
Il
Don
Calabria
si
fregia
di
essere
il
centro
più
rinomato
in
Italia
per
la
cura
dell'endometriosi;
circa
tre
anni
fa
ormai
mi
rivolsi
a
loro
proprio
per
questo
problema.
Non
solo
la
visita
fu
sbrigativa
(non
fui
neppure
ascoltata
nella
descrizione
della
sintomatologia),
il
mio
problema
fu
etichettato
frettolosamente
come
endometriosi
(cosa
successivamente
smentita)
e
mi
fu
proposto
di
fare
una
RMN
della
pelvi
con
contrasto
a
pagamento
(esame
del
tutto
inutile,
dato
che
la
sensibilità
per
questa
problematica
è
molto
bassa
-avrebbe
dato
tra
l'altro
esito
negativo
alla
luce
dei
fatti
successivi-
richiedendomi
uno
sforzo
economico
non
indifferente).
Al
controllo
annuale
le
cisti
ovariche
erano
cresciute
notevolmente
di
dimensioni,
il
medico
mi
rimproveró
sia
per
non
aver
effettuato
la
RMN
della
pelvi
sia
per
non
aver
proceduto
alla
pratica
di
crioconservazione
degli
ovuli
che
mi
aveva
suggerito
(cosa
che
non
feci
per
i
costi
elevati,
in
considerazione
della
giovane
età
-26
anni
all'epoca
dei
fatti
-
e
soprattutto
per
la
possibilità,
affatto
non
remota,
di
un
peggioramento
in
dimensioni
delle
cisti
in
seguito
alla
stimolazione
ovarica
che
avrei
dovuto
fare
se
avessi
scelto
di
praticare
la
strada
suggeritami).
Mi
veniva
allora
prospettata
la
possibilità
di
fare
un
intervento
di
eradicazione
completa
delle
cisti
su
entrambe
le
ovaie,
con
possibilità
di
asportazione
delle
tube
se
danneggiate.
Allora
chiesi
legittimamente
se
in
seguito
all'intervento
le
mie
possibilità
di
concepire
si
sarebbero
drasticamente
ridotte
e
mi
fu
risposto
con
atteggiamento
accusatorio
(lo
ricordo
come
se
fosse
successo
ieri):
"Perché
non
hai
pensato
alla
crioconservazione?".
Insomma
mi
veniva
posta
davanti
una
prospettiva
devastante
psicologicamente
per
me
(ancora
non
avevo
neppure
iniziato
il
mio
progetto
di
genitorialità)
con
la
sensibilità
di
uno
zerbino
da
parte
di
chi
avrebbe
dovuto
curare
la
mia
salute,
intensa
in
senso
lato,
sotto
anche
il
profilo
psicologico.
Decisi
di
rivolgermi
ad
altri
professionisti.
Ebbene
mi
hanno
operata
altrove
in
laparoscopia
(ad
Avellino)
con
un
intervento
assolutamente
conservativo
e,
udite,
non
era
endometriosi,
bensì
una
cisti
ovarica
sierosa.
Io
non
rimprovero
loro
l'errore
diagnostico,
sono
medico
anch'io;
è
possibile
che
succeda,
l'importante
è
imparare
sempre
dai
propri
errori,
rimprovero
la
mancanza
di
tatto
ed
empatia,
requisiti
che
io
ritengo
indispensabili
in
un
professionista
della
salute,
cosa
che
mi
ha
portato
a
fuggire
verso
altri
lidi.
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