5/5 Alessandro P. 8 months ago on Google
Wow.
Una
parola
che
racchiude
il
sunto
di
tutta
la
serata.
Serata
e
non
cena,
perché
una
cena
da
Marotta
significa
prendersi
il
tempo
per
vivere
il
momento
e
dedicare
tempo
e
attenzione
a
qualcosa
che
normalmente
facciamo
senza
curarci
troppo
del
contorno.
Il
contorno
da
Marotta
è
quello
che
porti
a
casa,
l'esser
coccolato
e
curato
da
personale
sorridente,
innamorato
del
proprio
lavoro
e
che
lo
fa
con
passione,
senza
fretta,
senza
la
spinta
a
mandarti
via
il
prima
possibile.
Quando
varchi
la
soglia
diviene
subito
chiaro
che,
almeno
per
quella
sera,
il
tavolo
a
te
destinato
è
tuo
e
tuo
soltanto.
Per
quella
sera
sei
il
re
del
tuo
tavolo.
A
partire
dai
menù,
realizzati
da
un
artista
del
luogo,
ognuno
unico
e
che
puoi
portare
a
casa,
fino
al
caffè,
realizzato
con
miscele
specialty,
non
una
virgola
era
fuori
posto.
Il
locale
dispone
solo
di
5
tavoli
ma
non
è
una
limitazione,
piuttosto,
l'unico
modo
per
riuscire
a
offrire
quel
servizio
e
quella
cura
che
un
numero
maggiore
di
tavoli
non
permetterebbe.
Sono
contento
di
averlo
scovato
e
di
aver
trovato
libero
uno
di
quei
5
tavoli
perché
sono
certo
che
a
breve
diverrà
uno
di
quei
luoghi
in
cui
l'unico
modo
per
andare
sarà
quello
di
prenotare
con
settimane
di
anticipo.
Parlare
nel
dettaglio
delle
portate
semplicemente
non
è
possibile,
ci
si
ritrova
a
mangiare
opere
d'arte,
illusioni,
cacce
al
tesoro...nulla
è
quel
che
sembra
e
in
alcuni
casi,
non
sembra
affatto
(vedi
insalata
al
buio,
che
alla
fine
ti
lascia
con
un
piatto
che
ricorda
un'opera
di
Pollock)
ma
una
cosa
va
detta:
era
tutto
sublime.
Grazie
della
bellissima
serata
(e
grazie
di
averci
fatto
assaggiare
il
Kombucha).