5/5 Maria Cristina T. 1 year ago on Google
Non
so
cosa
mi
spinse
a
iscrivermi
ad
una
scuola
di
tango,
forse
il
periodo
non
proprio
felice
che
stavo
attraversando,
forse
quella
musica
così
dolcemente
malinconica
che
avevo
cominciato
ad
ascoltare,
forse
un
desiderio
assopito
da
tanto
tempo
e
mai
realizzato.
Tutte
queste
cose
mi
portarono
una
sera
di
fine
novembre
ad
attraversare
la
porta
della
palestra,
bagnata
come
un
pulcino,
o
meglio
come
una
vecchia
gallina,
perché
fuori
diluviava.
L'espressione
del
maestro
era
incredula
e
non
so
se
piacevolmente
sorpresa,
perché
mi
confidò
subito
che
non
ci
sperava
che
io
mi
presentassi
a
lezione,
visto
che
ci
eravamo
sentiti
circa
venti
giorni
prima
e
non
aveva
fatto
nessun
affidamento
sulla
mia
promessa
di
cominciare
il
giorno
che
avevamo
concordato.
Quell'incontro
con
Giuseppe
e
il
suo
tango
mi
cambiò
la
vita
per
sempre.
Avevo
trovato
uno
spazio
protetto,
un'atmosfera
rilassata
e
confortevole,
dove
abbandonare
le
mie
preoccupazioni
,
e
dove
con
il
tempo
ho
cominciato
ad
acquisire
consapevolezza
del
mio
corpo
e
della
mia
femminilità.
Il
tango
di
Giuseppe
è
un
ballo
intimo
senza
fronzoli,
che
non
colpisce
chi
guarda,
ma
coinvolge
intimamente
i
ballerini.
Lo
si
apprezza
e
lo
si
ama,
ci
vuole
tempo
e
volontà,
ma
Giuseppe
sa
trasmetterlo
con
pazienza
e
passione.
Il
tango
di
Giuseppe
è
per
tutti,
io
ne
sono
l'esempio
incarnato,
e
si
può
continuare
a
ballarlo
per
tutta
la
vita,
non
c'è
nulla
di
acrobatico,
non
ci
sono
gambe
che
svolazzano
per
aria,
contorsioni
al
limite
dell'umano,
ma
una
consonanza
perfetta
tra
movimento,
parole
e
musica.
Sono
nove
anni
che
vivo
questa
passione,
sono
nove
anni
che
il
gesto
di
allacciarmi
le
scarpe
da
tango
mi
proietta
in
un'altra
dimensione,
nove
anni
che
Giuseppe
mi
accompagna
nella
scoperta
di
questo
ballo
tanto
coinvolgente
da
sentirne
la
mancanza
quando
non
sono
in
palestra
o
in
milonga.
Fatti
di
tango
è
maledettamente
azzeccato
come
nome
della
scuola,
e
non
rimpiango
il
giorno
che
ho
varcato
la
porta
di
quella
palestra
e
aver
conosciuto
Giuseppe.
Grazie
Giuseppe
per
la
pazienza
che
hai
avuto
con
me
ma
soprattutto
per
non
esserti
fermato
alla
prima
impressione
di
una
signora
non
proprio
giovanissima
e
un
po'
goffa
che
veniva
a
chiederti
una
missione
impossibile.
Grazie
Giuseppe
per
saper
accogliere
tutti
quelli
che
si
avvicinano
a
questo
ballo,
per
capire
di
tutti
le
loro
vere
potenzialità,
e
saper
trasmette
a
tutti
noi
l'amore
per
il
tango
e
per
la
sua
storia.
Grazie.
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