1/5 ilenia o. 1 year ago on Google
Esperienza
traumatica
A
settembre
sono
stata
al
negozio
per
un
piercing
al
naso
"nostril".
Mi
accoglie
la
ragazza
ma
per
il
piercing
ci
pensa
il
titolare
Andrea
Incognito.
Una
volta
accolta
nel
suo
studio,
senza
neanche
disinfettare
la
zona
dove
andrà
a
fare
il
piercing
e
subito
dopo
avermi
bucato,
mi
dice
che
il
gioiello
fa
rigetto
ma
comunque
mi
buca
nuovamente
la
stessa
parte
(senza
nemmeno
il
tempo
di
poter
dire
nulla)
facendomi
quasi
svenire
dal
dolore.
Lui
con
totale
freddezza
chiede
alla
collega
un
bicchiere
d'acqua
e
zucchero
per
farmi
riprendere
e
va
nell'altra
stanza
senza
chiedermi
come
andasse
e
senza
nessun
consiglio
per
come
curarlo.
Dopo
un
po
di
tempo
inizio
a
vedere
vicino
al
piercing
che
inizia
a
formarsi
una
pallina
di
pelle
fastidiosa.
Torno
al
negozio
e
chiedo
spiegazioni.
Mi
viene
detto
che
è
un
cheloide
e
di
mettere
acqua
ossigenata
e
gentalyn.
A
distanza
di
4
mesi
ho
ancora
problemi
e
vado
in
un
altro
studio
per
cambiare
il
gioiello
pensando
fosse
il
materiale
a
creare
sempre
infezione.
Qui
vengo
a
sapere
che
il
buco
era
stato
eseguito
con
un
angolazione
sbagliata,
stressando
continuamente
la
zona
circostante.
A
questo
punto
le
opzioni
sono
due.
Quella
più
consigliata:
sarebbe
toglierlo
definitivamente
facendo
rimarginare
la
ferita,
ed
in
seguito
rifare
il
buco
(facendomi
perdere
tempo
e
soldi).
Oppure,
tenermi
il
piercing
così
com'è,
con
il
rischio
di
avere
problemi
con
qualsiasi
tipo
di
gioiello.