5/5 Francesca M. 1 year ago on Google
Piccolo
museo
del
polo
museale
che
comprende
il
più
famoso
e
blasonato
Museo
Lombroso,
nonché
il
Museo
di
Anatomia
Umana
(tutti
visitabili
singolarmente
o
con
biglietto
cumulativo,
valido
10
giorni).
Sicuramente
il
Museo
della
Frutta
va
visto
con
calma
e
scoperto
passo
dopo
passo,
guardando
tutti
i
filmati
in
maniera
approfondita,
per
immergersi
nella
Torino
di
fine
settecentento,
"colonizzata"
dalla
dinastia
di
vivaisti
Burdin,
fino
ad
arrivare
al
periodo
fascista,
attraverso
quella
che
é
stata
la
ricerca
scientifica
agroalimentare.
Cuore
del
museo
é
la
collezione
pomologica
di
Francesco
Garnier
Valletti,
che
mise
a
punto
una
formula
segreta
per
riprodurre
"dal
vero"
ogni
specie
esistente
da
lui
conosciuta
di
pere,
mele,
pesche,
albicocche,
uve
e
patate,
proprio
per
soddisfare
la
necessità
iniziale
dei
Burdin
di
avere
un
catalogo
dei
prodotti
agricoli
da
loro
commercializzati
da
"toccare
con
mano",
che
fosse
non
deperibile
e
totalmente
rappresentativa,
visto
che
la
fotografia
era
agli
albori
e
molti
contadini
non
sapevano
leggere.
L'80%
delle
varietà
rappresentate
non
esistono
più
e
probabilmente
non
se
ne
avrebbe
memoria
visiva,
senza
il
lavoro
certosino
di
Garnier
Valletti.
Purtroppo
non
si
potrà
più
sapere
che
sapore
e
profumo
questi
frutti
avessero,
ma
almeno
vediamo
con
i
nostri
occhi
che
son
esistiti
e
abbiamo
la
possibilità
di
sapere
in
che
periodo
maturassero.
Altra
figura
di
spicco
del
museo
é
quella
di
Francesco
Scurti,
che
oltre
a
quella
di
Garnier
Valletti
acquisì
collezioni
di
altri
artisti
e
portò
avanti
la
ricerca
agroalimentare,
con
particolare
attenzione
alla
conservazione
con
il
freddo.
Inoltre
c'è
una
piccola
chicca,
per
chi
ama
i
grandi
del
Teatro
Italiano...
Ma
non
vi
anticipo
nulla!
Andate
a
visitare
il
Museo
della
Frutta!
Ogni
mercoledì,
tra
l'altro,
l'ingresso
in
tutto
il
polo
é
gratuito!