5/5 Claudio B. 2 years ago on Google
La
monumentale
chiesa
di
San
Domenico,
eretta
nel
1470
per
volere
di
Giovan
Vincenzo
Tagliavia,
signore
della
città,
è
un’opera
fondamentale
per
la
storia
dell'architettura
siciliana.
Denominata
la
“Sistina
di
Sicilia”
costituisce
infatti
uno
degli
esempi
più
significativi
di
quel
Manierismo
siciliano
che
preannuncia
l’imminente
Barocco.
Di
notevole
pregio
sono
il
cappellone
dell’altare
maggiore
e
la
cappella
del
coro,
decorati
da
Antonino
Ferraro
da
Giuliana.
Numerose
le
opere
d’arte
custodite
nella
chiesa,
fra
cui
un
sarcofago
in
marmo
bianco
su
cui
è
posto
un
cavaliere
disteso
con
la
testa
in
riposo
sul
braccio
destro
che
raffigura
Ferdinando
Tagliavia
e
Aragona,
figlio
del
committente
della
chiesa.
Recentemente
sono
stati
ultimati
i
lavori
di
restauro
realizzati
con
le
più
avanzate
tecnologie
disponibili.
L'aggregato
monumentale
è
edificato
nel
1470,
la
data
è
desunta
da
una
primitiva
iscrizione
non
più
esistente
documentata
sulla
porta
d'ingresso.
Il
20
aprile
del
1487
papa
Innocenzo
VIII
concesse
a
Nino
III
Tagliavia
il
permesso
di
edificare
un
convento
domenicano
adiacente
alla
Cappella
di
Santa
Maria
di
Gesù,
primitivo
insediamento
francescano
ancor
prima
dell'avvento
dei
domenicani.
Il
22
luglio
1489
il
convento
ottenne
il
titolo
e
il
diritto
di
convento
formale
della
congregazione
osservante
facente
capo
al
convento
di
Santa
Cita
di
Palermo,
nel
1550
rientrò
a
far
parte
della
giurisdizione
della
provincia
domenicana.
La
chiesa
tardo-gotica
sorge
come
mausoleo
della
famiglia
Aragona
-
Tagliavia.
La
cappella,
del
quale
il
casato
deteneva
il
patrocinio,
era
utilizzata
per
le
cerimonie
private.
Nei
decenni
a
venire,
all'esterno
dell'edificio,
si
stratificano
altre
cappelle,
volute
da
Giovanni
Vincenzo
Tagliavia,
da
altri
componenti
della
famiglia
nonché
da
privati,
accorpandosi
attorno
al
nucleo
iniziale,
fiancheggiando
la
navata
centrale.
Gli
edifici
dell'aggregato
sono
danneggiati
dal
terremoto
del
Belice
del
1968
e
sottoposti
negli
anni
successivi
a
lunghi
cantieri
per
il
ripristino
delle
opere
lesionate.
Nel
2009
i
lavori
di
restauro
sono
curati
dalla
Soprintendenza
dei
Beni
culturali
ed
ambientali
di
Trapani,
con
la
collaborazione
scientifica
dell'Opificio
delle
pietre
dure
di
Firenze
e
dell'Istituto
superiore
per
la
conservazione
ed
il
restauro.
Il
23
dicembre
2017
è
stato
compiuto
il
rito
di
dedicazione
del
nuovo
altare
versus
populum
presieduto
dal
vescovo
Domenico
Mogavero.
È
consentito
visitare
il
sito
tutti
i
giorni
dalle
10:00
alle
12:00.
Una
associazione
di
volontari,
con
dedizione
e
disponibilità,
offre
la
possibilità
di
conoscere
gratuitamente
ogni
dettaglio
e
curiosità
sulla
storia
di
questa
chiesa.
Un
vero
capolavoro
a
cui
vanno
dedicate
almeno
un
paio
d'ore
di
visita.
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