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La
chiesa
era
sorta
nel secolo
XII,
forse
su
una
cappella
più
antica.
Intitolata
a
Santa
Maria,
viene
citata
per
la
prima
volta
nel 1195 in
una
bolla
del papa
Celestino
III,
che
ne
ricorda
la
dipendenza
dalla pieve
di
San
Genesio di Vico
Wallari.
Quando
nel 1248 fu
distrutto
il
borgo
di
fondazione
longobarda
che
si
estendeva
ai
piedi
di
San
Miniato,
Santa
Maria
acquisì
il
fonte
battesimale
e
il
titolo
di San
Genesio.
In
quell'epoca
l'edificio
fu
ristrutturano,
decorando
la
facciata
con bacini
ceramici,
come
nella
migliore
architettura
pisana.
Nel 1274 lo
scultore
comacino Giroldo
da
Arogno vi
realizza
il bassorilievo dell'Annunciazione.
Quando
nel 1369 San
Miniato
entrò
a
far
parte
dei
domini
fiorentini,
la
risistemazione
dell'area
della
rocca
incluse
la
chiesa
che
divenne
così
inaccessibile
ai
fedeli.
Solo
nel 1489,
con
lo
stabilizzarsi
della
situazione
politica,
il
vicario
fiorentino
restituì
la
chiesa
al
clero
locale.
Fu
quindi
riaperta
dopo
un
ampliamento
che
incluse
la torre
campanaria,
una
possente
costruzione
a
pianta
quadrata,
nota
come
la Torre
di
Matilde.
Nel 1860 fu
restaurato
profondamente.
Il
22
luglio
1944
un
proiettile
d'artiglieria
statunitense
penetrò
nella
Chiesa
attraverso
il
semirosone
del
braccio
meridionale
del
transetto
che
andò
a
esplodere
nella
navata
destra
causando
la
morte
di
55
persone.
La
chiesa
era
gremita
di
cittadini
che
erano
stati
radunati
sul
sagrato
dai
tedeschi.
Fino
al
2004
la
strage
fu
imputata
a
un
proiettile
d'artiglieria
tedesca
e
non
a
uno
dei
colpi
del
337º
battaglione
di
artiglieria
campale
dello US
Army diretti
contro
un
nido
di
mitragliatrici
tedesche.
A
tale
episodio
i
fratelli Paolo
e
Vittorio
Taviani ispirarono
uno
dei
loro
maggiori
successi
cinematografici: La
notte
di
San
Lorenzo secondo
la
ricostruzione
dell'accaduto
rivelatasi
poi
non
veritiera.
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